Filosofo italiano. Nel 1951 ottenne la cattedra di Storia della filosofia
all'università di Pavia, nel 1952 quella di Estetica
all'università di Torino, che tenne fino al 1964 per passare poi a quella
di Filosofia teoretica. Diresse la "Rivista di estetica" (1957-84). Compì
notevoli studi sull'Esistenzialismo, in rapporto soprattutto alle problematiche
poste dallo spiritualismo cristiano, e sull'estetica, enunciando tra l'altro la
teoria della formatività. Tra gli scritti ricordiamo:
La filosofia
dell'esistenza e C. Jaspers (1940);
Studi sull'esistenzialismo
(1943);
Estetica: teoria della formatività (1954);
Teoria
dell'arte (1965);
Etica ed estetica in Schiller (1969);
L'iniziativa morale (1969);
Verità e interpretazione
(1971), che lo ha collocato tra i più significativi rappresentanti della
ermeneutica;
Filosofia della libertà (1989), confluito poi insieme
ad altri scritti nel volume postumo
Ontologia della libertà. Il male e
la sofferenza (postumo, 1995) (Piasco, Cuneo 1918 - Milano 1991).